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venerdì 10 giugno 2011

Che significa cuccioli selezionati (o alta genealogia)?

Attestato di riproduttore selezionato
Altre parole false utilizzate dai privati o amatoriali negli annunci per vendere i cuccioli. Così come ignorano il significato di “figli di campioni”, ignorano cosa sia la selezione. Ma siccome i grandi e veri allevatori li scrivono, vuol dire che i cuccioli si vendano di più.
Eh no. Se devi vendere un cucciolo selezionato, prima devi capire cosa sia la selezione e quindi metterla in atto. Preparati a un duro lavoro di studio, ricerca e delusione. Sì, delusione. Perché la selezione non si fa in due mesi.

Selezionare significa eliminare. In ambito cinofilo per selezione di una razza s’intende eliminare tutti quei soggetti non adatti alla riproduzione. Lo scopo della selezione è tutelare la razza e riuscire a portare avanti solo soggetti al top, privi di malattie e conformi allo standard. Solo così è possibile ottenere prole senza malattie genetiche, senza difetti dello standard e mantenere integra la razza. Ogni allevatore che attua la selezione porta beneficio alla razza in quanto la sta perseverando nel tempo.
Wondy,dell'allevamento Cry Out. Selezionato e vincitore di numerosi titoli.
Perché i privati non selezionano? Perché come ho scritto nell’altro post il privato non cerca bene lo stallone. Si accontenta degli occhi azzurri, ma non gli importa della coda storta, della malformazione, delle malattie visibili e non. Ma non si preoccupa nemmeno di sapere se la sua cagna sia perfetta o no.

Se l’allevatore è quello che persevera la razza attraverso la selezione, il privato (o chi non fa alcuna selezione) la distrugge.

Vediamo quali sono i principali compiti di un allevatore che deve selezionare una razza.

Prima di tutto deve avere solo soggetti con il pedigree. Automaticamente quelli senza vengono eliminati dalla selezione. Per eliminati non intendo uccisi, ovviamente. L’allevatore potrebbe decidere di sterilizzare i soggetti non ammessi alla selezione o comunque evitare in tutti i modi che si accoppiano. Anche soggetti con il pedigree potrebbero essere eliminati. Vediamo il perché:

-In un articolo avevo spiegato che il pedigree non è sinonimo di bellezza. Dunque tutti quei soggetti che presentono difetti più o meno gravi dello standard, non sono ammessi alla selezione. Infatti quei difetti verranno trasmessi ai figli.
Le malattie ereditarie si trasmettano ai figli, ma non sempre i figli mostrano tali geni
-L’allevatore deve eseguire tutti gli esami previsti per le malattie genetiche e non. I soggetti che presentono una malattia, sviluppata o no, trasmetterebbero i geni ai figli. I soggetti ammessi alla riproduzione devono, invece, essere perfettamente sani. Un cane, pur essendo sano, potrebbe avere un gene di una malattia genetica (esempio displasia dell’anca). Dunque solo quelli sani vengono ammessi.

-Nella selezione potrebbe essere ammesso un soggetto che presenta un lieve difetto dello standard. L’allevatore avrà il compito di eliminare tale difetto attraverso la selezione: per esempio accoppiare il cane con un soggetto che non presenta il difetto, eliminare dalla riproduzione i figli che presentono il difetto e ammettere solo quelli senza. Generazione dopo generazione il difetto verrà eliminato. (Un esempio un po’ rozzo, ma penso che rispecchia il significato di selezione).

-Per portare al top la razza da selezionare, i soggetti devono essere conformi allo standard. L’ho già scritto. Ma come fa a sapere che siano degli ottimi soggetti? L’allevatore conoscerà lo standard a memoria, senza dubbio. Tuttavia parteciperà alle esposizioni canine affinché i suoi soggetti vengano esaminati dai giudizi. Le esposizioni servono, oltre a valutare il soggetto, a capire se la selezione sta proseguendo bene (in caso di esisti positivi) e anche a cercare altri soggetti da introdurre nella propria riproduzione. Quindi l’allevatore sceglie anche soggetti esterni dal proprio allevamento per garantire la selezione.
Cucciolo in un annuncio: dicono che sia di alta genealogia e con il pedigree, ma la coda sbagliata è sintomo di selezione inesistente.
Diciamo che questi sono i passi fondamentali della selezione. Rivediamoli:
Scegliere soggetti adeguati alla riproduzione. Eliminare tutti quei soggetti malati, non conformi allo standard, senza pedigree e portatori di malattie genetiche. Accoppiare solo soggetti al top che presentono le caratteristiche desiderate. Eliminare anche nelle generazioni future quelli che presentono difetti o malattie.

La selezione, detta così, sembra facile. In realtà un allevatore impiega interi mesi nella selezione. Oltre ai vari esami, accertamenti, esposizioni deve anche cercare un soggetto adeguato da accoppiare. Spesso l’allevatore sceglie soggetti di altri allevamenti, a volte persino dall’estero. Deve anche avere una minima nozione sull’eredità e genetica (altrimenti farebbe le cose a casaccio).

Dunque, se pensi di scrivere nell’annuncio “cuccioli selezionati” o cuccioli "di alta genealogia" quando hai fatto accoppiare la tua cagna aggressiva (anche il comportamento è soggetto della selezione) con il cane del vicino di casa (rigorosamente con gli occhi azzurri), sappi che non hai selezionato un bel nulla.
Cuccioli selezionati dell'allevamento di Karnovada (Stati Uniti): c'è una bella differenza!
Se, invece, stai per comprare un cucciolo e sai adesso cosa significa la selezione, potresti stare più attento. Accontentati a questo punto di spendere €1000 per un soggetto selezionato (sanissimo, al top della razza che dal veterinario non ci andrà mai se non per regolari controlli) piuttosto che €150 per un cane che ogni mese ti farà spendere €50 per ciascun malanno da cucciolo e non sai quanti nel momento in cui scopri che sia ceco, sordo o con la displasia dell’anca!

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